Un altro giro di giostra(cit)T. Terzani
Il secondo o forse anche il terzo
Quanti giri di giostra si possono fare in una vita?
Prima o poi il biglietto si deve pagare.
Ho letto solo qualche stralcio del libro di Terzani anni fa, ho visto anche un’intervista e mi sembrava la cosa migliore citarlo.
Sono un esperto in giri di giostra con tutte le patologie croniche potenzialmente mortali che mi porto dietro. Da fine giugno se ne è aggiunta un’altra.
Tumore al pancreas, non operabile.
Il papà di Silvia con la stessa cosa se ne è andato in due mesi.
Lui però non ha fatto cure perchè già aveva fatto della radio per quello alla laringe.
Ed era molto debole e anziano (79)
“Luca, ma sai che hai gli occhi gialli?”
E’ cominciato tutto da lì, da quella frase di Silvia mentre eravamo sul dondolo.
La sabbia nel fegato dell’ultima eco …
Quando capitò a Silvia anni fa non aveva gli occhi gialli, ma solo un gran prurito.
Ricoverato dopo qualche giorno perchè la bilirubina era fuori scala.
Stavo per scendere dalla giostra
Così è iniziata la mia estate in ospedale, un mese durante il quale stavo per lasciarci le penne a causa di un’insufficienza renale.
Riguardo i primi tempi ho il vuoto, sono stato davvero male.
Indagando sulla causa del blocco biliare hanno scoperto il tumore e mi hanno dato la bella notizia.
Esattamente come 30 anni fa con l’hiv, anche questo me lo aspettavo.
Sono anni che lotto per smettere di bere senza riuscirci. E il fegato ha già avuto altre batoste dalle epatiti.
Prima o poi si paga il biglietto come ho detto.
Sperando che non ti facciano scendere comunque.
Ma non è finita, tornato a casa , dopo un paio di giorni crollo glicemico per troppa insulina.
118, e ricovero.
Hanno creduto che fosse un tentativo di suicidio, ma in realtà nessuno mi (ci) aveva spiegato come dosare l’insulina dei pasti( che non avevo mai fatto a casa). Al solito dimettono in tutta fretta, sono incasinati col covid e il consulto diabetico è saltato.
Poi si sono scusati, ma intanto il rischio l’ho corso io.
Io ricordo solo Silvia disperata che cercava di provarmi la glicemia senza riuscirci, poi l’ambulanza.
Dopo una settimana, a casa di nuovo e di nuovo 118 per un crollo del potassio scambiato per encefalite epatica.
Ricordo poco anche di questo, poi ero di nuovo in ospedale bloccato a letto con le sbarre e il medico aveva detto con Silvia che non c’era molto da fare.
Ma si è sbagliato, per fortuna.
Due giorni dopo mi guardava come fossi un miracolato. Di nuovo a casa.
ORA BASTA!
Non voglio più sentir parlare di 118 anche perchè di questi tempi sai quando entri e poi ti perdono. E’ come un buco nero.
Il 25 agosto ho iniziato la chemio. Che tanto non è risolutiva ma conservativa.
Mi ha fatto diventare la gambe come salsicciotti e per quelle gambe gonfie volevano ricoverarmi di nuovo. Possono scordarselo, non ho tutto questo tempo da sprecare in ricoveri.
Da 85 kg ora sono 61 e sembro un ultra 70 enne. Almeno ho appetito e l’oncologa ha detto che è una cosa importante.
A proposito, finalmente sono tornato al ristorante con alcuni amici, avevo bisogno delle loro risate ed è stata una bella serata..
Ho detto a Silvia che per il mio compleanno doveva trovare una maglia con scritto ” Uomo morto che cammina”.
Si è arrabbiata e mi ha mandato a…..socmall, però sarebbe una bella maglia!
Magari la cerco per Natale.
Parola di ‘uomo morto che cammina’