Pandemia, zucchine e pomodori




Lockdown la parola del nuovo decennio

Zucchine come simbolo di questo strano 2020.
Tutto è iniziato in sordina con le notizie dalla Cina, una nuova influenza pericolosa che forse arriverà anche da noi. Ma si, ma no, chissà.
Facce preoccupate e un pò stranite.
Sarà come l’aviaria…o peggio magari.

L’ultima volta che io e Silvia siamo stati al ristorante è stata la sera di San Valentino.
Gente ce n’era e non sembravano preoccupati. Il regalo le è piaciuto e non se lo aspettava.
Dopotutto senza patente non è facile andare a comperare qualcosa di nascosto , io odio gli autobus e quindi la scelta deve per forza essere vicina a casa.
Abbiamo terminato il pranzo con un rum in due e cioccolato fondente.
Se finirà il mondo almeno San Valentino lo abbiamo festeggiato bene.

Dai primi di marzo la situazione è peggiorata, il coronavirus sta mettendo ko l’Europa.
Una nuova influenza spagnola se guardiamo al passato, noi non c’eravamo ma nei racconti dei vecchi iniziò così.
Si sono viste scene da film, gente che fa scorte di alimentari e acqua, carrelli colmi come fossimo in guerra.
Mascherina si, mascherina no, guanti si, guanti forse…
Quando una persona starnuta intorno si fa il vuoto.
Per stemperare il tutto abbiamo rivisto ” L’ombra dello scorpione”.
Chi ha paura degli anni bisestili? Questo lo è

Poi è arrivato il blocco, il lockdown.

Abbiamo piantato le zucchine

Non abbiamo mai fatto un orto così ci siamo detti: se la situazione peggiora almeno la verdura fresca l’abbiamo.
Ma il problema non è la spesa, almeno ne approfitto per uscire. Solo una persona alla volta, entrate scaglionate, e le mascherine non si trovano.
I supermercati sono diventati i nuovi bar , i punti di ritrovo se non arrivano i carabinieri.
E l’alcol è in tutti i carrelli.

Niente passeggiate se non col cane e solo vicino a casa.
Ciao pineta, ciao mare, viva il colesterolo e la glicemia!
Visite mediche di routine sospese o rimandate.
Nell’ultima ecografia c’era sabbia nel fegato ma era poco visibile a causa dell’aria.
Ogni tanto penso ai calcoli di Marco…meglio di no.

Dai primi di maggio molti negozi hanno riaperto, ma le persone stanno comunque in casa.
Tanto starei al PC comunque, non cambia molto e non ho molta energia.

Parola di Luca

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