Egitto
Hurghada- Mar Rosso-Egitto
La foto che inaugura questa carrellata dell’Egitto ritrae i Colossi di Memnone di oltre 3400 anni che ti rapiscono nella necropoli di Tebe ( ora Luxor). Qualsiasi foto non rende giustizia perchè sono giganteschi. Diciamo che Amenhotep III sapeva bene come farsi ricordare.
Ma sto correndo troppo perchè noi siamo partiti da Bologna destinazione Hughada.
Il mio primo volo, fino al decollo non mi sembrava vero. Poi quando abbiamo iniziato a rullare era troppo tardi per scendere.
Hurghada
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Alba ore 4.00 |
Potremmo mai stare per una settimana a pancia all’aria in spiaggia?
Via, via, alzataccia all’alba, qui le giornate sono corte e alle 17 è già buio.
Autobus fino al punto di ritrovo della carovana destinazione Luxor.
Per la paura degli attentati in Egitto gli occidentali devono viaggiare così, carovane di corriere con scorta armata permanente. Eccomi al radez-vous per un viaggio indietro nel tempo di 4000 anni. Ho scordato il cappello da Indiana Jones
Vi risparmio le foto del deserto dalla corriera. E’ bellissimo, sembra un altro pianeta, Marte con il cielo azzurro, o ancora meglio Tatooine, il pianeta del mio omonimo Luke Skywalker, ma dall’interno di un mezzo di trasporto non hanno senso.
Questo sopra è il Nilo siamo quasi a Luxor
Egitto: Karnak
Complesso monumentale di Karnak
Con un perimetro di 2.400 metri e un muro di cinta spesso 8 metri, è il più grande complesso monumentale d’Egitto e gli scavi continuano e continueranno in futuro perchè ci sono sempre nuovi ritrovamenti.
Anche durante la nostra visita alcune parti erano interdette al pubblico.
I faraoni più importanti che intervennero nella costruzione del complesso furono la regina Hatshepsut, Seti I, Ramses II e Ramses III. Ospita al suo interno il grande tempio di Amon di Tebe (Tempio di Karnak) dedicato al culto di Amon-Ra, altri templi minori e il grande lago sacro.
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Tempio di Amon di Tebe |
All’ingresso del tempio lungo il viale si contano 40 sfingi dalla testa d’ariete.
Tutto ciò che resta dell’antico Viale delle Sfingi che arrivava fino al Tempio di Luxor e fino al Nilo.
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Particolare della sala delle colonne |
Cosa ne dite di un labirinto di colonne di oltre 5.000 metri quadrati. In totale sono 134 , e quelle centrali di maggior diametro e altezza sostenevano il soffitto, oggi distrutto, a 23 metri d’altezza.
Poi alzi lo sguardo e cosa vedi?
I colori!! Sono lì all’aperto da 4000 anni ed eccoli brillanti e preziosi. Pensate che non ci avevo fatto caso, ma Silvia ha fiuto per i colori. Li ha scovati subito ed è rimasta a fissarli per un bel pò.
Intanto ho proseguito e ho trovato ancora Ramses II
Finalmente una foto che mostra realmente di quali dimensioni stiamo parlando.
Se volete sentirvi una formica i templi egizi fanno al caso vostro.
Naturalmente un personaggio come Ramses non poteva accontentarsi di una statua qualsiasi, questa e quella accanto che vedrete dopo, sono di granito rosa.
La mia rondinella si è messa all’ombra e praticamente non si vede. Mentre si vede bene la Dea qui sotto , un personaggio piuttosto poliedrico dalla testa leonina.
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Sekhmet la dea leonessa di Luxor. Dea della guerra, delle epidemie e delle guarigioni |
Tempio di Luxor e necropoli di Tebe
Qui sopra l’entrata del tempio di Luxor con l’obelisco.
Finito? No, no. Le ora di luce rimaste non erano molte ma dovevamo sentirci un pò Howard Carter, così direzione Valle dei Re e delle Regine.
Niente foto purtroppo, assolutamente vietate, ma tante emozioni. Visitare tutte le tombe, sono più di 60, è impossibile e una parte è chiusa al pubblico per crolli e nuovi scavi. Se non amate la sabbia è sconsigliabile perchè noi siamo abituati alla nostra sabbietta leggera dell’Adriatico mentre qui la sabbia è quella del deserto. Si attacca come fosse calamitata e te la porti dietro come un peso aggiuntivo. Abbiamo visto quella di Seti I e Thutmose III , con geroglifici fantastici. Vietate a chi soffre di claustrofobia perchè gli ingressi sono piuttosto stretti. Altre le abbiamo viste solo esternamente perchè le persone erano tantissime e non poteva entrare più di un gruppo alla volta.
Per finire abbiamo visitato anche un laboratorio che lavora il papiro per produrre carta.
Egitto : Mar Rosso
L’isola perduta
Potrebbe non essere male, due cuori e un’isola, però non c’è neppure un albero e qui, nonostante sia ottobre si viaggia sui 35 gradi.
Eccomi di nuovo al resort, davanti a questo mare incredibile, dove a due passi dalla riva trovi pesciolini colorati che ti mordicchiano le mani, piccole murene, granchi che di notte passeggiano sulla spiaggia ( Hai visto Silvia? Ci sono degli uccellini lungo la spiaggia…ma sono granchi!), aironi a spasso tra i vacanzieri e il nostro amico bagnino che grida: ” Asugamen ?” e io ” A sån bulgnaiṡ “
“Ah…asugamen”
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Bronzo di Hurghada |
Parola di Luke…